Fonte: http://licpereyramele.blogspot.com/2011/06/mercosur-o-muerte.html
A Buenos Aires è stata appena pubblicata la quarta edizione di “L’Uruguay come problema”, dell’uruguaiano Alberto Methol Ferré (d’ora in poi AMF), accompagnata da “Altri scritti” (Publicaciones del Sur, 2010), in cui Luis Vignolo (figlio) narra che suo padre, che aveva lo stesso nome, descriveva AMF come l’ “Hegel negretto”… “Un pensatore che concepisce la dialettica della storia trasformando la periferia in centro”. Questi elogi esplicitano l’enorme valore intellettuale dell’elogiato, considerato come uno dei visionari che hanno concepito il Mercato Comune del Sud (MERCOSUR). Nel suo “Omaggio a Carlos Quijano” (2001), AMF spiega che l’America Latina ha sperimentato tre periodi totalizzanti di agitazione. Il primo, approssimativamente tra il 1520 e il 1560, in cui – a causa della fondazione di città e paesi, senza per questo dimenticate genocidi e etnocidi – la Spagna riesce a far dialogare tra loro tutte le varie parti dell’America Latina, dopo che erano rimaste divise per millenni: gli imperi Inca e Azteco non erano a conoscenza della reciproca esistenza.
Il secondo sommovimento generale scoppia nel 1808 e si prolunga fino al 1830. In quest’arco di tempo, Bolivar fallisce nell’intento di unificare l’America Latina nel Congresso Anfizionico di Panama. Cosicché si formano Stati parrocchiali (l’espressione è di Toynbee), che si danno le spalle mentre guardano alla madrepatria. L’affermazione di ognuno coincide con l’esclusione del vicino. Il terzo cambiamento (quello fondante), grazie al quale la politica sudamericana fa capolino nell’arena internazionale, si ha con il MERCOSUR, il 26 marzo del 1991. Si tratta, dice Jorge Abelardo Ramos (d’ora in avanti JAR), dell’avvenimento storico più importante dell’epoca, visto che sin dalle guerre d’indipendenza non era successo nient’altro di più trascendente.
Il geopolitico Mario Travassos ha sostenuto che l’unica cosa che il Brasile avrebbe dovuto ritenere importante è l’America del Sud, dato che, ha aggiunto, più in “alto” è territorio nordamericano. Tuttavia, un MERCOSUR forte richiamerà Messico, America Centrale e Caraibi verso la Patria Grande. AMF avverte che il Brasile da solo non può creare quell’unità del Sudamerica a causa delle sue differenze culturali. L’Argentina non ha la forza per farlo. Peròn diceva che l’integrazione Brasilia – Buenos Aires faciliterà l’unità. Methol sottolinea che le relazioni del Brasile con i suoi deboli vicini lo spingono a mettere in atto politiche imperialistiche. L’alleanza del Brasile con Bolivia, Uruguay o Paraguay assomiglia a un’annessione. È l’abbraccio dell’orso, aggiungeremmo noi. Noi boliviani subiamo in prima persona questa situazione. Lo stesso Perón inseguì un’intesa doganale con il Cile, al fine di poter negoziare l’integrazione economica con il Brasile a migliori condizioni.
Il punto centrale della questione risiede nel sapere se il MERCOSUR potrá avanzare mentre gli inglesi rafforzano la loro presenza nell’Atlantico del Sud e l’Argentina permette che le transnazionali sudamericane controllino le sue risorse strategiche, come le miniere, il petrolio, le banche, le foreste e le distese patagoniche, e conceda al Regno Unito la condizione di socio privilegiato. Carlos Menem ha firmato il MERCOSUR, ma ha seppellito nel dimenticatoio gli eroi delle Malvine. AMF segnalava, con assoluto realismo, che la strada che si allontana dal MERCOSUR consiste nel trasformare l’America “Negra”, in maggior o minor misura, in colonie simile a Puerto Rico, ma ancora più povere e derelitte. Il MERCOSUR rappresenta il culmine degli sforzi fatti precedentemente da CEPAL, ALALC, URUPABOL, Trattato del Bacino de La Plata, Parlamento Latinoamericano e Patto Andino.
Nel 2008 dal MERCOSUR nasce l’Unione Sudamericana (UNASUR), la quale possiede una capacità di proiezione ancora maggiore visto che abbraccia varie dimensioni, da quella militare fino a quella culturale. La scelta tra MERCOSUR o morte è tutta nelle mani delle generazioni di latinoamericani di oggi. La prima opzione implica nel medio periodo la configurazione della Nazione Continente dell’America Latina. La seconda vuol dire rassegnarsi al fatto che il Sudamerica si converta in tanti nuovi Puerto Rico.
*Andrés Soliz Rada, ex Ministro degli Idrocarburi della Bolivia
(trad. di Francesco Saverio Angiò)